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L’Italia è una penisola ricca di sorgenti termali, alcune delle quali sfruttate già da secoli, se non da millenni. E’ questo il caso delle Terme di Porretta, situate sull’Appennino Tosco-Emiliano a circa 400 m di altezza.
La leggenda vuole che sia stato un bue a scoprire le proprietà curative di queste acque. L’animale, secondo la storia, era tanto stremato dal lavoro all’aratro da indurre il padrone a lasciarlo libero. Dopo aver girovagato per i campi, il bue scoprì una fonte d’acqua e vi si dissetò. Subito venne rinvigorito dalle proprietà delle acque e il padrone, stupefatto, vide tornare un animale ringiovanito e di nuovo in grado di lavorare.
Anche se non miracolose come la leggenda vuol far credere, le acque di Porretta sono state sfruttate sin dall’antichità, come dimostrano alcuni ritrovamenti archeologici. I bagni di Porretta divennero poi famosi nel tardo medioevo e nel rinascimento. Niccolò Macchiavelli le cita ne "La Mandragola" e pare che Lorenzo il Magnifico abbia approfittato delle acque curative.
Nel XIX secolo le terme di Porretta divennero particolarmente famose tra i cantanti lirici, poiché sembrava che i vapori che qui si sviluppavano potessero portare giovamento alle delicate corde vocali dei cantanti.
Oggi le acque curative di Porretta sono sfruttate con moderni impianti termali. Forse non sono in grado di ridare la giovinezza ai buoi o la voce ai cantanti, ma medici e infermieri professionali sono pronti a vigilare sulla salute dei pazienti.
Aperto dal 1 aprile al 30 novembre, da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 18:00
Per informazioni: 0323.89622
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