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Nel medioevo, Mantova soffriva per le piene del fiume Mincio, che spesso allagavano l’intera città. Nessuno riusciva a trovare una soluzione, finché nel 1187 giunse in città, al seguito del nuovo podestà, Alberto Pitentino, già noto per le sue opere idrauliche.
A Mantova, il Pitentino progettò un mastodontico sistema per irreggimentare il Mincio che funziona ancora oggi. Sbarrò il fiume nei pressi della città con una diga in terra e muratura dotata di dodici luci di regolazione, che formò il lago Superiore. Il bacino di questo nuovo lago era abbastanza ampio da poter raccogliere anche le acque delle piene senza esondare. A valle dello sbarramento scavò un secondo bacino, oggi diviso in due laghi, quello di Mezzo e quello Inferiore.
Dal lago superiore si fece partire un canale che garantiva acqua corrente alla città, usata soprattutto come difesa, per riempire la grande fossa che delimitava la città.
Nel 1229, in corrispondenza alle dodici bocche di regolazione del deflusso, furono costruiti altrettanti mulini, che sfruttavano il dislivello tra i due laghi.
Le opere di Alberto Pitentino, che probabilmente progettò anche uno sbarramento presso la foce del Po, dimostrano come i "secolo bui" non siano stati sempre sinonimo di regresso tecnico. Dovevano essere anzi attivi in Italia ingegneri idraulici di grande valore, anche se forse privi di un bagaglio di conoscenze sistematiche.
Aperto dal 1 aprile al 30 novembre, da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 18:00
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