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Una delle più particolari applicazioni idrauliche in campo per industriale è certamente costituita dalla gualchiera. Si trattava di un edificio diffuso soprattutto nel centro Italia e adibito alla lavorazione della lana.
L’energia idraulica, sotto forma di moto rotatorio impresso alla ruota, veniva trasformato in moto alternato per mezzo di un massiccio albero a camme. Queste sollevavano e lasciavano ricadere dei pestelli di legno che gualcavano, cioè ammorbidivano, i panni di lana tenuti in ammollo nelle pile. Si tratta, dunque, di un meccanismo elementare che, però, non sembra essersi diffuso fuori dall’Italia. Forse all’origine vi è un influsso longobardo. Il termine gualcare potrebbe infatti derivare dal germanico walkan, cioè "spostare qualcosa da un luogo all’altro", che per estensione poteva riferirsi ai pestelli di legno spostati in alto e in basso dalla forza dell’acqua.
Di certo, le gualchiere sono attestate in area fiorentina dall’XI sec. per poi diffondersi soprattutto a partire dal secolo successivo. Dopo un massimo sviluppo in epoca medioevale, le gualchiere vanno via via sparendo nei secolo successivi. Ne rimangono attestate tuttavia fino al XVIII secolo. In questo ultimo periodo servivano soprattutto la produzione domestica di panni poveri per i mercati delle campagne.
Aperto dal 1 aprile al 30 novembre, da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 18:00
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