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Pochi pensano che gli ascensori possano aver a che fare con l’idraulica. Invece i primi mezzi di elevazione funzionavano proprio tramite una ruota idraulica. Già in epoca romana ne sono attestati i primi esemplari, anche se quelli meglio documentati sono gli ascensori della Reggia di Caserta o la famosa "chaise volante" fatta realizzare da Luigi XV per permettere alla sua amante un’entrata furtiva nel proprio appartamento.
E’ però l’inizio dell’800 l’epoca aurea degli ascensori idraulici, quando furono fabbricati in Europa e in America alcuni ascensori dotati di stantuffo idraulico. La cabina veniva sollevata mediante un cavo che scorreva su una puleggia fissata alla sommità del pozzo. Al di sotto della gabbia era montato un lungo stantuffo che entrava ed usciva da un cilindro affondato nel terreno. L’acqua veniva iniettata all’interno del cilindro per creare una pressione sufficiente per sollevare la cabina, che scendeva poi per forza di gravità quando l’acqua veniva fatta defluire dal cilindro. Le valvole che ne governavano il flusso venivano manovrate direttamente dai passeggeri attraverso funi o leve presenti della cabina.
Lo scopo di questi primi ascensori, soprattutto in America, era quello di poter costruire case di lusso di più di quattro piani.
Nel 1853 fu inventato il primo sistema di sicurezza per ascensori, in grado di bloccare la cabina in caso di rottura del cavo di sollevamento.
La fine degli ascensori idraulici si ebbe invece nel 1880, quando W. Von Simens inventò il primo motore elettrico per ascensori
Aperto dal 1 aprile al 30 novembre, da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 18:00
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