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Leonardo da Vinci, come tutti sanno, è il massimo esempio di genio rinascimentale. Pittore, letterato e scienziato, non c'è praticamente branca del sapere umano alla quale non abbia dato il suo personale contributo. Contributo che spesso si è potuto comprendere nella sua interezza solo a secoli di distanza dalla sua morte, grazie allo studio dell'enorme mole di appunti che ci ha lasciato.
L'idraulica non fa eccezione, anch'essa deve molto a Leonardo, che se ne è occupato sia dal punto di vista pratico che teorico.
Tra il 1502 e il 1503 Leonardo fu infatti capo ingeniere presso Cesare Borgia con il compito di supervisionare i canali e i porti dell'italia centrale. Nel 1506 tornò a Milano, dove si occupò del Naviglio Martesana, che ancora oggi sfoggia le porte delle conche di navigazione dette vinciane. Nello stesso periodo, progettò un sistema per collegare via acqua Milano al Lago di Como, sfruttando il corso dell'Adda. Ancora nell'ultima parte della sua vita, quando risiedeva nel castello francese di Amboise, progettò un nuovo canale in grado di congiungere la Loira con la Saone.
Se queste sono le opere effettivamente realizzate o ufficialmente progettate, molte di più sono quelle pensate e abbozzate nei suoi appunti. L'idraulica pare fosse uno dei suoi principali interessi: negli appunti mostra di conoscere perfettamente le opere degli scienziati del passato e dei suoi contemporanei che si interessavano a questa scienza e ad essa ha dedicato quello che è conosciuto come il trattato "De moto e misura dell'acqua". In esso studia i movimenti delle acque, la navigazione e le macchine idrauliche. la maggio parte delle osservazioni in esso contenute erano troppo avanzate per l'epoca e dovevano apparire ai suoi contemporanei poco più di farneticazioni. In effetti sono prefigurati in queste pagine le premesse a concetti che verranno esplicitati sono molto dopo come il Principio di Pascal, lo studio dei vortici e alcuni principi dell'idrostatica. Lui stesso doveva rendersi conto di non essere compreso dai più, poichè inizia le sue considerazioni con queste parole:
"Ricordati che quando parli di correnti d'acqua devi portare prima l'esperienza e dopo la ragione".
Come dire: la vostra ragione non ci arriva, ma fidatevi di quello che io ho esservato!
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