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Curiosità idrauliche

Il padre dell'idraulica che vide l'Australia sulla luna

Difficile stabilire a tavolino chi fu il primo o il più grande esponente di una disciplina, l'idraulica, che ha risvolti pratici talmente essenziali da essere stata praticata, sia pure in modo empirico, fin dagli albori dell'umanità.

Il discorso cambia se si va a considerare la scienza idraulica, disciplina dalle regole ferree. Della scienza idraulica intesa in senso moderno si può senza dubbio risalire ai padri fondatori. Sorprendentemente il nome che tutti gli studiosi hanno associato al "padre dell'idraulica" è quello di uno scineziato italiano sconosciuto ai più.

Si tratta di Benedetto Caselli (1577-1644), un frate benedettino, allievo di Galileo, divenuto docente di matematica all'università di Pisa e poi a Roma.

L'opera con la quale mise le basi alla moderna scienza idraulica è il trattato "Delle misure delle acque correnti" del 1628. In esso sono contenute le proposizioni che formano la legge del Castelli e cioè:

- Sezioni dello stesso fiume portano uguali quantità d'acqua in uguale tempo, anche se le sezioni sono differenti.

-Date due sezioni di un fiume, la misura della portata che passa nella prima rispetto a quella che passa nella seconda è in proporzione alle dimensioni della prima e della seconda sezione e della prima e seconda velocità.

-Date due sezioni diverse per le quali passano uguali quantità d'acqua, le sezioni sono reciprocamente proporzionali alle rispettive velocità.

Si tratta di nozioni già intuite da Leonardo da Vinci e, molto prima, da Erone di Alessandria, ma Castelli riuscì a formulare in modo chiaro le sue proposizioni e a diffondere la sua opera negli ambienti scientifici europei. Inoltre i tempi erano ormai maturi perchè l'idraulica teorica entrasse a tutti gli effetti negli interessi degli scienziati. Inoltre Castelli unì sempre la pratica alla teoria e i suoi esperimenti sul galleggiamento lo portarono a dimostrare che il ghiaccio galleggia sull'acqua a causa del minor peso specifico.

Le intuizioni di Castelli non si esaurirono sui problemi idraulici. Egli fu il primo a teorizzare l'esistenza di un continente australe osservando la luna! Si impotizzava già, infatti, che luce della luna fosse dovuta a quella del sole riflessa dalla terra. Castelli per primo pensò che le masse oceaniche dovevano riflettere meglio e quelle continentali meno. Osservando le variazioni di luminosità della luna, arrivò alla conclusione che sulla Terra doveva esserci un continente in più. Era l'Australia, che, però, fu scoperta solo nel 1771

Giorni e orari di apertura

Aperto dal 1 aprile al 30 novembre, da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 18:00

Per informazioni: 0323.89622

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