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Benche non fossero chiari i meccanismi che stavano alla base di questa associazione, sin dall'antichità l'acqua pura era sinonimo di salute e quella stagnante associata a febbri e malattie. La necessità dunque di avere sempre a disposizione acqua pura è sempre stata una questione fondamentale per ogni civiltà.
Nell'antichità i metodi per la depurazione delle acque erano per lo più empirici. Uno dei più attestati consisteva nel bollire l'acqua e poi buttarvi un pezzo di rame dentro per sette volte. A questo punto si poteva filtrarla e berla. Altri invece consigliavano di tenere l'acqua bollita in brocche d'argento. Insomma, benchè i principi della sterilizzazione fossero oscuri, la bollitura dell'acqua era prassi comune.
E' solo nel 1680, con l'invenzione del microscopio, che l'umanità divenne consapevole di quanta vita fosse invisibili ai loro occhi e della presenza dei microorganismi. Associare poi questi curiosi animaletti agli agenti patogeni responsabili di molte terribili malattie necessitò ancora quasi duecento anni. E' però nel corso del XVII secolo che si sviluppano in Europa i primi metodi scientifici di depurazione delle acque.
Nel 1685 il fisico italiano Lu Antonio Porzio inventò un filtro che consisteva in un'unità di sedimentazione e una di filtraggio a sabbia. Nel 1746 vi fu il primo brevetto per un sitema di filtraggio delle acque, poi applicato alle abitazioni a partire dal 1750. Fu però solo nel 1854 che gli scienziati divenenro davvero consapevoli dell'importanza della disinfezione dell'acqua. In quell'anno, infatti, un'epidemia di colera devastò la città di Londra e Jhon Snow, un medico, comprese che la causa dell'infezione era da ricercarsi nell'acqua contaminata.
Da allora fu chiaro a tutto il mondo scientifico quale fosse l'importanza dell'acqua e della sua purezza e dal 1900 entrarono in funzione i primi depuratori industriali.
Aperto dal 1 aprile al 30 novembre, da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 18:00
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