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Che cosa hanno in comune la musica e l’idraulica? Queste due arti si sono unite proprio all’inizio della loro storia. Il primo strumento a tastiera fu infatti l’organo idraulico, così chiamato perché produceva suoni grazie all’aria emessa da un salto d’acqua che azionava un mantice. Ad inventarlo fu Ctesibio di Alessandria, un geniale greco, attivo tra il 285 e il 222 a.C.
Ctesibio dovette essere davvero un uomo fuori dal comune. All’inizio semplice barbiere, divenne famoso invenzione dopo invenzione. Molti autori antichi ricordano i suoi specchi regolabili, il suo organo idraulico, le sue pompe e addirittura un cannone. Famosissimo fu il suo orologio ad acqua, che teneva il tempo in modo più preciso di qualsiasi altro orologio. Solo nel XVII sec. si riuscì a costruire un meccanismo in grado di superarlo.
L’abilità di Ctesibio, però, non gli portò fortuna. Rimase sempre povero, tanto che il filosofo Arcesilao, trovandolo un giorno malato, decise di lasciargli una borsa piena d’oro sotto il cuscino. Inoltre le sue opere, nelle quali descriveva le mirabolanti invenzioni che la sua mente aveva creato, sono andate tutte perdute, e ne rimangono solo le citazioni fatte da altri autori.
A sua eterna memoria, rimane però l’organo idraulico, primo e antichissimo antenato del pianoforte. L’organo idraulico continuò ad essere usato per molti secoli dopo la morte di Ctesibio. Ve n’è uno ancora funzionante al Palazzo del Quirinale, azionato da una cascata di 18 metri.
Aperto dal 1 aprile al 30 novembre, da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 18:00
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