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Se con una macchina del tempo si potesse tornare nell’Antica Roma e passeggiare tra le sue piazze, si scoprirebbe che una delle più belle era quella denominata Foro della Pace.
Il Foro della Pace, antistante al Tempio della Pace, fu progettato da Vespasiano nel 71 d.C., dopo la repressione della rivolta giudaica. Fu terminato nel 75 d.C e ricostruito poi da Settimio Severo dopo un incendio, nel 192.
Nella piazza si sviluppavano sei lunghe strutture in laterizio (euripi) ai lati di una zona libera centrale. La presenza di canali ha fatto comprendere agli archeologi che si trattava di fontane. Queste erano alte circa 1m e mezzo e dovevano essere costantemente coperte da un velo d’acqua che, tracimando dai bordi, veniva convogliato in un canale marmoreo alla base dei quattro lati di ciascun euripo. Lungo queste canalette sono state ritrovate le metà inferiori di numerose anfore che contenevano in origine cespugli di rose galliche, come dimostrato dalle analisi paleobotaniche.
In origine di euripi erano dunque bordati da siepi continue di rose che facevano della piazza il più bel giardino dell’impero, solcato da canali sopraelevati d’acqua corrente e ornato da opere floreali e da sculture di artisti greci.
Questa bellezza fu tra le prime a sparire, al termine dell’impero. Forse la causa fu proprio la presenza delle fontane, che richiedevano una continua manutenzione. Di certo nei primi anni del IV secolo gran parte del Foro della Pace non esisteva più, coperto da un edificio che probabilmente era un macello.
Aperto dal 1 aprile al 30 novembre, da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 18:00
Per informazioni: 0323.89622
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