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Petra è la splendida città costruita dagli antichi Nabatei i cui resti sono ancora oggi visibili in Giordania. Celeberrimi sono le tombe e gli edifici di culto rupestri, soprattutto da quando un famoso film posizionò all’interno di una di queste tombe il nascondiglio del sacro Graal.
Meno famosa è la cura che i nabatei usarono per costruire canali ed acquedotti. Infatti in un luogo arido come l’odierna Giordania è sempre stato vitale, oggi come raccogliere e conservare anche la più piccola quantità d’acqua, per garantire il giusto approvvigionamento idrico agli abitanti. Un pericolo opposto era quello costituito dagli uadi, fiumi temporanei che, in seguito alle rare, ma violente, piogge, possono causare vere e proprie inondazioni. Per questo gli antichi abitanti di Petra costruirono argini resistenti intorno agli alvei dei torrenti temporanei. Invece, per portare acqua alla città, costruirono un canale lungo svariati chilometri che dalla fonte di Ain Musa, l’unica fonte perenne della zona, giungeva fino alle abitazioni.
L’abilità degli antichi idraulici non si esauriva, però, ai confini delle città. Le principali vie carovaniere furono attrezzate con cisterne, molte delle quali sono utilizzate ancora oggi.
La capacità dei Nabatei di sfruttare l’acqua ovunque si trovasse era proverbiale nel mondo antico. Lo storico Diodoro, infatti, ricorda la loro bravura nel costruire pozzi e cisterne coperte e racconta che i Nabatei pascolavano le loro capre e i loro cammelli nel deserto, dove nessun altro osava avventurarsi, poiché ne conoscevano tutti i pozzi e tutte le sorgenti e non rischiavano mai di rimanere senz’acqua.
Aperto dal 1 aprile al 30 novembre, da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 18:00
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