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Nei secoli le piene del Nilo sono state la fortuna e la rovina dell’Egitto. Le acque, esondando, lasciavano poi sul terreno il fertilissimo limo, tuttavia le piene potevano essere rovinose, causando danni a raccolti ed edifici. Per limitare il problema, si decise dunque di costruire una diga che sbarrasse il fiume, in modo da creare un lago e limitare le piene.
Nel 1899 si iniziò a lavorare ad una nuova diga, a monte della città di Assuan, che però non fu sufficiente. Nel 1952 presero così il via i lavori per una nuova costruzione, situata sei chilometri a monte della precedente. Si tratta di un’opera immensa, che ha dato origine ad un lago artificiale, il Lago Nasser, lungo 480 km e largo sedici. Per far spazio alle acque del lago 90000 persone si sono dovute trasferire. Tra gli sfollati più illustri non vi sono però degli esseri umani, ma alcuni antichi templi del periodo faraonico che avrebbero finito per rimanere sommersi. Dopo aver vagliato numerose ipotesi, tra cui quella di renderli visitabili tramite sommergibili (!), nel 1960 l’UNESCO ha dato inizio ad una gigantesca operazione al fine di trasferire questi antichi edifici. Oggi queste magnifiche opere d’arte sono al sicuro all’asciutto, per la gioia di archeologi e turisti. La maggior parte dei templi è stata semplicemente spostata in una zona non raggiunta dalle acque, ma alcuni hanno addirittura cambiato stato e continente. Il tempietto di Ellesija, donato all’Italia, si trova oggi al Museo Egizio di Torino.
Oggi, grazie alla diga di Assuan, l’Egitto riesce a produrre in maniera pulita metà dell’energia elettrica necessaria al paese e le piene del Nilo non sono più un problema. Tuttavia questa enorme costruzione ha cambiato per sempre l’ecosistema di tutto l’Egitto. Il famoso Limo che rendeva fertilissimo il terreno è solo un ricordo.
Aperto dal 1 aprile al 30 novembre, da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 18:00
Per informazioni: 0323.89622
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