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Verso la fine del XIX risultò evidente che la pura teoria non era più sufficiente allo studio dell’Idraulica. Lo studio di fenomeni complessi come i vortici o la progettazione di strutture idrauliche doveva inevitabilmente confrontarsi con la pratica. E l’unico modo per ottenere tale pratica in spazi se non ridotti, almeno pratici, era riprodurre in scala i fenomeni che si intendevano studiare.
Questa intuizione all’apparenza banale, poneva però numerosi problemi pratici, dovuti alle numerosi forze in gioco nei problemi idraulici. Un modello funzionante doveva riprodurre in scala non solo massa e dimensioni, ma anche l’accelerazione di gravità.
Nonostante questo in breve tempo i modelli idraulici ebbero uno straordinario sviluppo e una notevole precisione. Questo però non avvenne in tutto il mondo. Anzi, nei primi decenni del XX secolo vi era un solo stato dove uno scienziato idraulico avrebbe potuto trovare il suo paradiso: la Germania.
In Germania, infatti, le industrie erano strettamente connesse al sistema dell’istruzione e dunque ben disposte a finanziare anche cospicuamente esperimenti che avrebbero potuto rivelare a breve risvolti pratici.
Il primo laboratorio idraulico realizzato secondo una mentalità moderna fu dunque l’Osservatorio di Idraulica di Desdra, costruito a partire dal 1891 da H. Engels. Nel 1901 un altro laboratorio analogo sorse a Karlshure, seguito poi da altri a Berlino e a Monaco.
In questo modo, dal 1890 allo scoppio della seconda guerra mondiale, la Germania divenne la patria dell’idraulica applicata.
Aperto dal 1 aprile al 30 novembre, da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 18:00
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